Bruno Buttone: l’ex esponente del clan Belforte, dopo il carcere e la collaborazione con lo Stato, chiede i diritti d’autore per un brano cantato da un artista neomelodico
La vicenda di Bruno Buttone conferma quanto siano forti i legami tra la camorra e la musica neomelodica partenopea. L’uomo, oggi, è un collaboratore di giustizia. In passato, ha fatto parte del potente clan dei Belforte. Si tratta di una cosca operante a Marcianise, in provincia di Caserta.
Bruno Buttone dichiara di aver composto una poesia nei giorni della sua esperienza carceraria a Poggioreale. Il pentito sostiene di aver inviato la poesia al cantante neomelodico Nico Desideri. L’artista avrebbe trasformato la poesia in una canzone.
L’ex boss di camorra chiede, ora, che gli vengano riconosciuti i diritti d’autore. Buttone, inoltre, dice di aver scritto diverse volte a Desideri ma di non aver mai ricevuto una risposta. L’uomo considera quella canzone, intitolata “Ciao papà“, importante per la sua vita. L’avrebbe, infatti, dedicata a suo padre.
Altri camorristi, in passato, si sono cimentati nella composizione di canzoni neomelodiche. Ricordiamo, in particolare, l’esperienza di Luigi Giuliano. Tra l’altro, il percorso dell’ex boss di Forcella è stato simile a quello di Buttone. Entrambi erano potenti boss dei loro clan, entrambi si sono pentiti. In comune anche l’amore per la musica.